CORSO BASE

Il corso base di recitazione teatrale promosso da AMA offre ai giovani la possibilità di

  • affrontare un percorso formativo teatrale professionale
  • misurarsi con le proprie capacità recitative in prospettiva di un futuro percorso intensivo
  • scoprire e affinare un aspetto creativo e interpretativo.

Il corso è strutturato attraverso moduli didattici che mettono in condizione gli allievi di affrontare le principali tecniche teatrali: canto e voce, recitazione teatrale, dizione, danza e movimento, lettura e interpretazione di testi.

Gli allievi vengono guidati da attori e attrici professionisti con un consolidato curriculum vitae.

INFO

Il corso, della durata di 150 ore, inizierà Mercoledì 16 Ottobre 2024, ogni mercoledì pomeriggio dalle 15.00 alle 20.00, con frequenza obbligatoria, fino al mese di aprile. L’ultima lezione di ogni modulo si terrà il giovedì seguente e sarà aperta al pubblico.

Ex Convitto Palmieri, piazzetta di Giosuè Carducci, Lecce 

 

I moduli di insegnamento previsti sono: dizione (Paola Martelli), recitazione teatrale (Marco Falcomatà), corpo e movimento (Miriana Moschetti), voce e canto (Silvia Lodi), recitazione (Angela de Gaetano). Ogni modulo ha durata di 30 ore.

Al termine del percorso verrà rilasciato un attestato di partecipazione. La soglia massima di assenze tollerate corrisponde al 10% del monte ore totale (15 ore). Superata questa soglia, non verrà rilasciato alcun attestato.

SCHEDE DIDATTICHE

Dizione –  Paola Martelli

Dopo una breve presentazione degli aspetti paralinguistici della comunicazione umana e di alcune note di filosofia della voce, ci proponiamo di trasmettere agli allievi le competenze, gli strumenti e le conoscenze imprescindibili nella pratica della recitazione, della lettura espressiva e della dizione poetica: uno stile respiratorio funzionale all’emissione vocale; la corretta articolazione dei suoni; le norme che regolano la pronuncia italiana; una vocalità allenata sul piano della tonalità, del ritmo e del volume. Le esercitazioni, condotte su materiale tratto dal repertorio letterario, teatrale e cinematografico, consentiranno all’allievo di affrontare aspetti e temi dell’esperienza vocale (estetiche dell’attore in rapporto alla vocalità, diversità e tangenze fra interpretazione teatrale e interpretazione cinematografica etc.). L’approccio ai testi sarà mediato dalla Stenografia scenica. Si tratta di alcuni segni da apporre alle battute e alle frazioni di battute coerentemente con la sequenza degli stati d’animo del personaggio, ampiamente discussi prima di scegliere la soluzione tecnica più adeguata: la pagina del copione risulta allora segnata come una partitura musicale. Codice di notazione teatrale (contempla, infatti, anche alcuni segni relativi al gesto, al movimento e all’azione), metodo rigoroso di analisi del testo nonché strumento prezioso e unico di messinscena della voce, la stenografia scenica costituisce un’efficace forma di allenamento mediante il quale l’allievo acquisisce un’ampia gamma di possibilità interpretative sul piano vocale. Pertanto, pur discendendo dalla prassi scenica, la stenografia può essere applicata a qualsiasi testo e in qualsiasi contesto comunicativo, (Public Speaking, Reading, Dizione poetica, Comunicazione radiofonica, televisiva e cinematografica, Doppiaggio). 

Recitazione teatrale – Marco Falcomatà

La tipologia di lavoro che intendo svolgere in questo triennio sarà basato su un percorso propedeutico, questione fondamentale per una preparazione attoriale adeguata.

Quello che intendo svolgere in questo triennio sarà una “ricerca”, affiancata, ovviamente, da una linea guida ben precisa.

Il lavoro sarà diviso in 4 blocchi: Mimesi, Rapporti, Metrica, Testi.

  • Mimesi: basilare per comprendere un esempio, un modello, che poi, naturalmente, sarà il personaggio che vogliamo costruire.
  • Rapporti: si entra nella fase “cruciale” della recitazione.
    – Che cos’e’ un rapporto?
    – Come costruirlo?
    – Che cos’è un’intenzione?
    – Iniziare a farsi le domande “giuste” per costruire il proprio personaggio e mettersi al servizio della storia; quest’ultima rappresenta, ed è sempre,la principale protagonista.
    Nel “campo” dei rapporti (non inteso solamente come rapporto con l’altro/a, ma in generale a 360°) è racchiusa gran parte della recitazione.
    In questa fase sarà anche fondamentale il cosiddetto “Palleggio”, esercizio che ho avuto la fortuna di ereditare dal Teatro Stabile di Genova e da, a mio modesto parere, una delle più importanti insegnanti di recitazione degli ultimi anni.
    Dunque, da come si è capito, a questa fase sarà dedicata gran parte del lavoro.
  • Metrica: una menzione speciale la dedicherei a questo argomento, in questo caso si entra in una questione specificatamente tecnica.
    Comprendere la metrica, a mio avviso, significa capire meglio le intenzioni e di conseguenza il saper “dire” le battute attraverso un processo naturale.
    Metabolizzate queste prime tre fasi del lavoro, si conclude con lo stare in scena.
  • Testi: Si analizzerà il passato, la tradizione, i testi classici e i suoi personaggi insieme a quelli contemporanei.
    – Perché ancora oggi raccontiamo il passato (Shakespeare, Moliere ecc.)
    – Questi personaggi hanno, ancora oggi, qualcosa da dirci? o sono solo figli di una tradizione che portiamo avanti non perchè sia utile ma solo perché ci comanda?
    – Il passato è come un padre o una madre, ci orientano e ci fanno risolvere le questioni del presente?

Insomma ci sarà, da parte mia, la “presuntuosa” volontà di far abbracciare Classico e Contemporaneo.

Corpo e movimento – Miriana Moschetti

Conoscere il proprio corpo minuziosamente è la radice da cui partire, andare a fondo, non trascurare nulla, studiarci e mettere in moto ogni piccolo pezzo partendo dall’ascolto. Il lavoro si dividerà in momenti di gruppo e momenti individuali, attraverso un training fisico e di percezione, pratiche di danza, elementi di contact e di improvvisazione, andremo alla scoperta e alla consapevolezza di cosa il nostro corpo può fare in relazione ad ogni elemento che ci circonda. L’intento sarà riscoprire un corpo sonoro, un corpo danzante, un corpo consapevole che sa muoversi sulla scena. 

Voce e canto – Silvia Lodi

Scoprire la voce come estensione del proprio corpo, della propria anima. Emozionarsi coi suoni scoprendoli e ricercandoli nelle molteplici gradazioni di colore possibili. Tutto parte dal silenzio, dalla capacità dell’ascolto come possibilità di creare un incontro con gli altri. Il canto è una comunicazione armoniosa. Si parte da un lavoro fisico di base costruito attorno a semplici esercizi di respirazione, emissione, ritmo e armonia, per arrivare ad un lavoro individuale e di gruppo su intenzioni ed espressività attraverso semplici canti della tradizione popolare, italiani e internazionali e a piccoli testi poetici di autori contemporanei.

Recitazione – Angela de Gaetano

Laboratorio teatrale su Anton Čechov, a cura di Angela De Gaetano.

Il laboratorio si propone come occasione di studio di alcuni atti unici del celebre drammaturgo russo. Proviamo a spegnere tutto ciò che ci distrae. Proviamo a guardarci negli occhi, a tornare all’umano. Oggi, impigliati nell’ “eroica” immagine contemporanea dell’essere umano interconnesso, senza più dubbi irrisolti, performante e dominatore dell’universo, siamo capaci di fermarci e di scendere in profondità? E andando giù, lì dove c’è più buio, siamo ancora capaci di ammettere che abbiamo paura? È necessaria una buona dose di coraggio per compiere un’azione dolorosa, ma essenziale, quella che forse ci fa più paura: scrutare nel cuore dell’essere umano. Studiamo insieme, per allenare sensi, corpo e mente. Per imparare a crescere. Per accogliere. Per essere liberi. Per restare umani. Cosa faremo insieme? Oltre all’analisi di estratti dell’opera proposta, approfondiremo alcuni aspetti tecnici della recitazione teatrale. Tra gli obiettivi ci sono, inoltre, il potenziamento della consapevolezza corporea ed emotiva, l’allenamento dell’espressività in un processo creativo, la costruzione di una comunicazione positiva con l’altro, in una dimensione in cui tutti hanno lo stesso spazio e le stesse possibilità.

La classe sarà composta da minimo 10 ad un massimo di 15 iscritti di età compresa tra i 15 e i 30 anni. Sono ammessi solo due allievi over 30.

Le domande di iscrizione in carta libera accompagnate da una lettera motivazionale dovranno pervenire all’Accademia Mediterranea dell’Attore tramite mail inviata a info@accademiaama.it entro il 12 ottobre 2024.

 La selezione per l’ammissione al corso avverrà tramite colloquio (la data verrà comunicata a seguito dell’invio della domanda di iscrizione)  e valutazione della lettera motivazionale.

Il parere della commissione valutatrice sarà insindacabile e l’ammissibilità verrà comunicata sul sito: www.accademiaama.it

L’ammissione al corso è condizionata alla sottoscrizione del patto formativo che regolamenta diritti e doveri dell’allievo e che viene pubblicato sul sito dell’Accademia.

La quota di iscrizione annuale è di 60 €.

Per un totale di 150 ore, il costo della retta annuale per la frequenza è di € 400  (pagamento da effettuare in un’unica soluzione prima dell’avvio del corso).

I pagamenti dovranno avvenire tramite bonifico intestato a Accademia Mediterranea dell’Attore, IBAN: IT65L0306909606100000163796.

Agevolazioni Previste:

  • Possibilità di pagare tramite il bonus Cultura 18 app;
  • Riduzione del 30% sulla retta annuale per gli studenti iscritti a Unisalento, al DAMS, Conservatorio o Accademia di Belle Arti di Lecce
  • Previste due borse di studio per gli studenti iscritti al Dams. Le borse di studio vengono assegnate a seguito di valutazione del profitto e della frequenza regolare degli allievi e a seguito del conferimento delle borse di studio da parte dell’Adisu.

 

PROGRAMMI, DOCENTI e ALLIEVI

Paola Martelli si  laurea con lode in Filosofia teoretica  all’Università di Bari e consegue a Roma il diploma dello “Studio Fersen di Arti Sceniche”. Studia canto lirico con Lydia Stix Agosti, già docente dell’Accademia d’Arte drammatica Silvio D’Amico e nella Scuola del Piccolo Teatro di Milano. Si perfeziona partecipando ai “Corsi Internazionali di Interpretazione Musicale” del Conservatorio “Francesco Morlacchi” di Perugia. Frequenta lo stage “Tecniche di Recitazione teatrale e cinematografica” a cura del prof. Claudio Vicentini (Università degli Studi Suor Orsola Benincasa, Napoli).Opera sul piano della formazione con particolare riguardo alla vocalità artistica e professionale. Tiene corsi di Dizione, Recitazione teatrale e cinematografica, e di Propedeutica alla pratica del Doppiaggio. Insegna la Stenografia scenica con l’avallo della “Fondazione Fersen” di Roma. E’ docente di Dizione all’interno del “Master in Giornalismo” (Facoltà di Scienze della Comunicazione dell’Università di Bari e Ordine dei Giornalisti Nazionale e Regionale). Per l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti-Centro Regionale dell’Audiolibro tiene corsi di Lettura espressiva  per i  donatori di voce impegnati nelle registrazioni. Ha tenuto il Laboratorio di Stenografia scenica per gli allievi del DAMS di Roma nell’ambito del Convegno internazionale di Studi “La Ricerca e la Formazione nel Teatro e Oltre” (Link Campus University; Fondazione Fersen; Ministero della Cultura). Nell’Università di Bari ha condotto i corsi La messinscena della voce (Metodologie e pratica teatrali. Facoltà di Lettere) ed è stata docente e regista del CUT. Ha diretto, in collaborazione con Oz Film Produzioni cinematografiche, i “Corsi di Tecniche di Recitazione teatrale e cinematografica”, organizzati col patrocinio del Teatro Manzoni di Milano.  Ha affiancato  Alessandro Piva nei  corsi di formazione per l’attore, “Motore, ciak, lezione”. Negli anni Ottanta in diretta su Raidue ha condotto con Antonio Rossano il programma televisivo Il Pomeriggio, e in collegamento dalla sede Rai di Bari ha collaborato con Fabrizio Frizzi alla conduzione di Tandem. In occasione della Solenne apertura del “XXIV Congresso Eucaristico Nazionale”, ha partecipato come voce recitante all’esecuzione della Misa Tango diretta dal “Premio Oscar” Luis Bacalov (Raiuno). Ha svolto il ruolo di Dialogue Coach sul set della serie televisiva La scelta di Laura per la regia di Alessandro Piva (Mediaset). È stata protagonista del ciclo “Teatro pugliese di successo” diretto da Giandomenico Vaccari, vincitore del “Premio della Critica Radiotelevisiva” per la regia radiofonica. È sua la voce narrante nella favola Il merlo indiano, “Premio RAISAT” per il miglior promo categoria “Film d’animazione”.  Ha scritto i testi e prestato la voce al Podcast in tre puntate Around Mascagni. Il periodo pugliese e le romanze inedite  prodotto, con il Patrocinio del Comitato “Pietro Mascagni”, da Angeli Eventi e Puglia Sounds Producer-Teatro Pubblico Pugliese e ha firmato la regia della versione teatrale. Ha avviato da anni una proficua collaborazione con musicisti di chiara fama operando, alla luce degli stretti rapporti esistenti tra l’espressione musicale e la letteratura, la messinscena della musica mediante la drammatizzazione di concerti e l’allestimento di opere liriche. E’ attiva nel settore delle politiche sociali e socio-sanitarie. Tiene interventi di Etica della relazione di cura e di Medicina narrativa. Presiede l’Associazione culturale “A più voci” e ne guida la Compagnia teatrale per la quale scrive  e dirige  spettacoli.

 

Promettente talento calcistico, già a 15 anni si trasferisce in Toscana per intraprende la carriera professionistica ma un grave infortunio lo costringe a lasciare. Continua, comunque, a coltivare la sua passione per lo sport laureandosi in “Scienze Motorie e Sportive” a Messina e intraprendendo la carriera di allenatore sportivo a Roma. Nella capitale scopre l’amore per il teatro e la recitazione, che lo porta, dopo pochissimo tempo, a lasciare tutto e trasferirsi a Genova per studiare nella Scuola di recitazione del Teatro Stabile. Si diploma, si trasferisce in Puglia, e comincia subito a lavorare nel mondo dello spettacolo sia come attore e regista sia come insegnante. Alterna spettacoli più leggeri come il varietà a quelli più classici (Machiavelli, Molière), ad altri più contemporanei come l’Angelo della gravità. Si divide tra Roma, Puglia e Calabria, dove ha deciso di fermarsi a vivere.

Miriana Moschetti, classe ’95, proveniente da Laterza (TA) studia recitazione e danza dall’età di 16 anni. Nel 2023 si diploma presso AMA – ACCADEMIA MEDITERRANEA DELL’ATTORE con sede a Lecce, e presso il NOHA (Hip hop school e nuovi linguaggi metropolitani, di Marisa Ragazzo e Omid Ighani. Nello stesso anno con HIRUNDO (primo studio di una performance di teatro-danza) applica al bando “Vetrina della giovane danza d’autore” all’interno del NETWORK DANZA ANTICORPI XL, rete italiana dedicata alla giovane danza d’autore. Il progetto viene poi selezionato per il percorso di formazione per autori e autrici “NUOVE TRAIETTORIE 2023”.

Attrice, performer e pedagoga. Si è formata al Workcenter di J. Grotowski a Pontedera e grazie all’incontro coi maestri Danio Manfredini, Paola Manfredi, Ambra D’Amico, Remondi e Caporossi, Dominique De Fazio, Yoshi Oida e Gabriella Bartolomei, approfondisce l’arte teatrale. Dal 1992 comincia professionalmente a collaborare con compagnie di teatro di ricerca di rilevanza nazionale come il Piccolo Teatro di Pontedera, Teatro Settimo, Teatro Valdoca, Kismet e Koreja. Elemento fondante della compagnia Principio Attivo Teatro di Lecce, si dedica parallelamente all’insegnamento delle tecniche attoriali in numerose città italiane e porta avanti una personale ricerca sull’uso della voce in relazione al corpo che sfocia anche in performance in contesti urbani alternativi.

Angela De Gaetano incontra il teatro nel 2001, con il corso di formazione per Educatrice Teatrale, condotto da professionisti di rilievo della scena contemporanea nazionale, e promosso da Koreja in collaborazione con il Ministero del Lavoro nell’ambito delle azioni positive a favore delle donne previste dalla legge 125/1991, Inizia il suo percorso da attrice nel 2002 con “4:48 Psychosis” di Sarah Kane, diretta dalla regista Simona Gonella.

Fino al 2009 è stata attrice in diverse produzioni di Koreja – “Teatro Stabile d’Innovazione” del Salento per la ricerca e la sperimentazione, divenuto Centro di produzione teatrale.

Successivamente ha collaborato con altre compagnie pugliesi tra cui Factory Compagnia Transadriatica, interpretando, tra gli altri, diversi ruoli femminili dei drammi shakespeariani (le tre streghe del Macbeth, Beatrice, Elena, Giulietta, Caterina). Con lo spettacolo BOCCHE DI DAMA nel 2013 debutta alla drammaturgia e alla regia. Oltre al lavoro di interprete, ha portato avanti il lavoro di direzione, curando nel 2015 la regia dello spettacolo “Il Canto del Pane”, e nel 2021 la regia e l’interpretazione dello spettacolo “I Fiori di Papavero” per ARTErìa Associazione d’arte e cultura di Matera. Ha interpretato Celimène nel MISANTROPO di Molière nella coproduzione di Factory Compagnia Transadriatica e Accademia Perduta/Romagna Teatri.

È stata, inoltre, diretta dalla regista Elena Bucci nello spettacolo HEROIDES, prodotto da Koreja in collaborazione con le Belle Bandiere. Attualmente è coinvolta nella tournée dello spettacolo “IL FANTASMA DI CANTERVILLE”, liberamente ispirato all’omonimo racconto di Oscar Wilde, prodotto da Factory Comapagnia Transadriatica.

PROGRAMMI, DOCENTI e ALLIEVI

Il corso di dizione comprende anche il percorso di consapevolezza vocale, poiché le due discipline sono inscindibili e necessitano della conoscenza assoluta della respirazione intercostale diaframmatica. Il programma prevede l’apprendimento delle regole fonetiche, fisiologia dell’apparato vocale e respiratorio. E ovvie esercitazioni. Il lavoro che si svolgerà sarà collettivo di supporto a quello individuale, poiché ogni essere parlante è unico e richiede quindi, uno studio e una tecnica preposti a migliorare l’arte della parola di ognuno.

Il lavoro come obiettivo L’attitudine e l’ atteggiamento per fare il viaggio L’ascolto come metodo Le domande come ossessione La ripetizione consapevole delle pratiche come allenamento Lo scrivere come memoria del senso e del percorso L’attore e la storia come unico strumento Unicità della propria macchina attoriale Lo sguardo su quello che mi circonda come serbatoio L’unicità di ogni percorso di formazione legato alla guida La comunità come obiettivo
Sulla scorta di progetti di teatro collaudati e orientati in questi anni a ricreare una relazione sentimentale, privilegiata e necessaria con il pubblico e il nuovo pubblico, il pubblico che bisogna ri-conquistare, vorrei sviluppare un lavoro che, oltre alla pratica attoriale, si concentri anche, al fine di rendere questa pratica ancora più consapevole, sull’azione legata all’ambiente circostante: il pubblico, il quartiere, la città, l’educazione, il contatto, la relazione. Per educare nuovo pubblico per il teatro e per la vita di tutti i giorni.

Il mio lavoro parte, prima che dalla tecnica, che ha a che fare con tempi molto più elaborati e personali, da un lavoro sulla consapevolezza del dire e dell’agire e sulla scoperta delle specificità di ogni attore. Il lavoro è a tutto tondo e non ha delle materie suddivise e schematicamente scritte, ma si rifà a una mia esperienza diretta in questo lavoro.

In un’esperienza di formazione non ci sono delle “materie” da studiare, ma delle pratiche da scoprire e teorizzare. Pratiche che essenzialmente sono legate al “maestro” che le condivide.

Ogni esperienza è unica.

Si parte dalla riappropriazione delle proprie facoltà umane: dire, fare, sentire. Si parte alla ri-scoperta del proprio strumento di lavoro che è il corpo e si attraversano le pratiche per riusarlo nella dinamica della rappresentazione. Costruito il corpo attraverso pratiche ed esercizi per allenarlo, si ri-trova la voce di questa macchina attoriale. Nulla che non si sappia già fare. Bisogna solo imparare a smontare l’automatismo e usare tutte le nostre possibilità espressive con coscienza. Scoprire la propria “cifra” comunicativa è essenziale per non ridurre il lavoro a una mera accumulazione di tecnica che rende l’attore senza “carattere”.

Per raggiungere questi obiettivi e orientarci in questo primo percorso base di approccio alla recitazione teatrale, useremo, in maniera molto approfondita, tutte le tecniche dell’improvvisazione, usando l’esercizio del “Rotazi” (lavoro in uno spazio definito, su linee e incroci definiti a partire dal neutro), come contenitore privilegiato per sperimentare e approcciare tutte le tecniche e le componenti della scena: monologo, dialogo, spazio, lavoro corale, scrittura, la ricerca delle nuove creature che chiamiamo personaggi.

In 7 anni di esperienza come insegnante, stabile, per gli studenti attori di AMA, ho incontrato gruppi di studenti molto diversi tra loro e anche lavorato in luoghi e condizioni differenti. Ho così avuto modo di sperimentare diversi approcci all’insegnamento della danza in questo specifico contesto e di farmi un ‘idea di ciò di cui i nostri studenti avrebbero bisogno nella loro formazione e di ciò che io sono in grado di fornire loro.

Nelle mie lezioni alterno proposte tecniche atte a migliorare la condizione fisica , le abilità cinetiche e la consapevolezza corporea degli studenti a proposte basate sulla mia esperienza in scena e volte ad aiutare gli studenti a diventare esseri scenici più consapevoli. Capaci quindi di scavare nell’intimo per dare profondità alle loro azioni, capaci di attingere alla loro creatività e usarla a loro piacimento. Perché sono convinta che solo partendo dal corpo sia possibile imparare
la differenza tra imitare ed essere.

  1. Il training tecnico: basato sulle tecniche di danza contemporanea in cui sono laureata: release e floorwork
  2. Il training di improvvisazione e composizione: fondamentale per sperimentare e scoprire la propria fisicità e creatività nel movimento e imparare ad usare le nozioni apprese a lezione per dare corpo ai personaggi e forza al proprio essere scenico e anche saper creare delle partiture fisiche.

Faccio spazio anche a momenti di teoria in modo da dar loro la possibilità di contestualizzare ciò che fanno o che vedono e avere delle ‘coordinate di orientamento’ importanti per capire cosa vogliono fare e cosa non vogliono fare in scena.

FOCUS SU PINTER Esplorare il rapporto tra personaggi pinteriani. Il fine laboratoriale sarà quello di affrontare il più grande autore del 900 e di conseguenza i suoi personaggi, attraverso il rispetto profondo dell’interiorità di ognuno di noi, entrando in quel territorio di apparente disorientamento, di varietà, grandezza, profondità che è lo stile Pinteriano, tentando di scoprire l’arte della sua parola teatrale. Altro aspetto fondamentale nella ricerca dei rapporti e dei personaggi è rappresentato dal silenzio, altra condizione molto presente nelle sue commedie. Silenzio che a mio modo di vedere esprime un’immagine chiara, profonda, sensibile che i personaggi devono custodire gelosamente. “è nel silenzio che, per me, i personaggi acquistano una maggiore presenza.” H.P. Una full immersion in cui tenteremo di avvicinarci con cautela all’interno del magico mondo Pinteriano.

I partecipanti lavoreranno su alcune scene, selezionate dal docente, tratte dai seguenti testi di Harold Pinter: L’amanteVecchi tempiTradimentiIl compleannoIl custode.

I testi delle scene saranno inviati agli iscritti nei giorni precedenti alla masterclass.

Scoprire la voce come estensione del proprio corpo, della propria anima. Emozionarsi coi suoni scoprendoli e ricercandoli nelle molteplici gradazioni di colore possibili. Tutto parte dal silenzio, dalla capacità dell’ascolto come possibilità di creare un incontro con gli altri. Il canto è una comunicazione armoniosa. Si parte da un lavoro fisico di base costruito attorno a semplici esercizi di respirazione, emissione, ritmo e armonia, per arrivare ad un lavoro individuale e di gruppo su intenzioni ed espressività attraverso semplici canti della tradizione popolare, italiani e internazionali e a piccoli testi poetici di autori contemporanei.