In regalo allegato al numero di Dicembre-Gennaio della rivista degli “Asini”, per tutti gli abbonati, il booklet cd Amor Morto – Concerto mistico di Silvia Pasello e Ares Tavolazzi, testi critici e interventi di Bruna Filippi, Piergiorgio Giacchè, Franco Ungaro, Tonio Cantoro e Stefano Cristante. Amor Morto è prodotto da AMA-Accademia Mediterranea dell’Attore, il booklet è edito da Kurumuny.


Edizioni dell’asino c/o L’avventurosa
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AMOR MORTO – CONCERTO MISTICO

La letteratura dei mistici è stato un filone di ricerca al quale Carmelo Bene ha da sempre rivolto le sue attenzioni. In “Amor Morto – concerto mistico” i testi di Maria Maddalena de’ Pazzi e San Giovanni della Croce sono stati ripresi e rielaborati dal duo Pasello-Tavolazzi. A loro va il merito di aver creato un concerto teatrale dove sonorità e voce raggiungono una verticalità impressionante che tocca il registro mistico della voce e della parola interiore. Come ha scritto Maria Frattin, monaca di Bose: «E ogni carne, ogni cosa, ogni tempo (ritmo, musica, silenzio) tende a ritrovare, a rintracciare il proprio verbo, la propria causa prima, il proprio logos rationalis, la propria ragion d’essere, il desiderio che l’ha pronunciata e che le ha messo la tensione a diventare carne, cosa, tempo».

SILVIA PASELLO inizia la formazione come attrice al Teatro Nucleo di Ferrara. Nel 1980 fa parte del progetto biennale di ricerca L’eresia del teatro: Stanislawskij, organizzato dal C.S.R.T. di Pontedera, che apre ad incontri con maestri di diverse tradizioni, come Jerzj Sthur, Marisa Fabbri, Ingemar Lindh, Ryzard Cieslak. Segue il lavoro di Lindh con una serie di dimostrazioni di lavoro in Italia e negli USA. Nel 1986 riceve il Premio Ubu, con la sorella Luisa, per A. da Agata, regia di Thierry Salmon; nel 1990 il Premio Eleonora Duse per La mite; nel 1997 di nuovo il Premio Ubu per Macbeth Horror Suite per la regia di Carmelo Bene. Come regista dirige gli spettacoli Family Voices (1994); Senza diritto d’autore (1998); Rut (2002); Il cantico dei cantici (2004); Il Castello (2008); Il vuoto delle cornici e degli specchi (2010) per l’istituto dell’Attore a Rio de Janeiro; KStudio (2010) e L’angelo dell’inverno (2011).

ARES TAVOLAZZI inizia la carriera di bassista suonando per la cantante Carmen Villani. Entra nel 1973 nel gruppo storico d’avanguardia AREA. Nel medesimo periodo si avvicina alla musica jazz, frequentando l’ambiente jazzistico di New York. Continua in quegli anni l’attività di session man, suonando in alcuni dischi di artisti quali: Mina, Eugenio Finardi, Paolo Conte e continuando (anche dal vivo a partire dal 1982) la collaborazione con Francesco Guccini. Per tre anni consecutivi (dal 1984 al 1986) è primo in una speciale classifica dei bassisti italiani indetta da Guitar Club. Nel 1987 vince il premio A. Willaert come migliore musicista dell’anno. Dal 1990 ad oggi collabora in concerti live e registrazioni discografiche con numerosi musicisti italiani e stranieri. Nel 2011 assieme a Paolo Tofani, Patrizio Fariselli e Walter Paoli inizia l’AREA Reunion Tour, riproponendo gli storici brani degli AREA privi di Demetrio Stratos, elemento che non è stato volutamente rimpiazzato. L’intenzione è quella di far sentire la crescita musicale, i singoli percorsi individuali degli elementi e gli inevitabili cambiamenti, più che tentare una rimpatriata nostalgica.