LETTERE A PROSPERO

CON Arianna Alfarano (FIORENZA), Samuele Ingrosso (ARRIGO), Alice Maffei (NATALIA), Stefano Adriano Marzano (LEANDRO), Miriana Moschetti (CLIZIA), Dafne Serratì (TIBERIA) e Samuele Spagnolo (BASTIANO).

REGIA Serena Sinigaglia
AIUTO REGIA Lorenzo Paladini
DRAMMATURGIA Walter Prete
COSTUMI Lilian Indraccolo
VOICE OVER Fabrizio Saccomanno
PRODUZIONE AMA – Accademia Mediterranea dell’Attore

SINOSSI
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NOTE DI REGIA

β€œAvevo deciso di lavorare su β€œLa tempesta” di William Shakespeare. L’ultimo testo di Shakespeare. Il suo testamento spirituale. Sono da sempre interessata al tema dei β€œPadri”. Amo di Tempesta il momento in cui Shakespeare decide di far deporre bacchetta, mantello, libro di magia a Prospero. Amo esattamente quel momento in cui β€œil padre”, β€œil mago” rinuncia al suo ruolo, immagino che per Shakespeare fosse la consapevolezza di dover presto smettere di scrivere. Insomma mi interessa profondamente il momento in cui cessiamo di esistere per il ruolo che incarniamo e cominciamo ad esistere e basta.
Quando ho incontrato i ragazzi, perΓ², ho capito che c’era bisogno anche o forse soprattutto di altro. Occorreva partire da loro, dai loro vissuti personali. SuonerΓ  quasi blasfemo ma Shakespeare non bastava. Ho chiesto ai ragazzi di scrivermi qualcosa di loro pugno, frutto dell’esperienza vissuta, intorno al conflitto col padre. Mi sono divertita a ribaltare la prospettiva classica de β€œla colpa dei padri ricade sui figli”. Ho immaginato figli che non vogliono diventare grandi, non vogliono assumersi la responsabilitΓ , preferendo rimanere per sempre nella bambagia dell’infanzia.
Figli tutto β€œdiritti” e niente β€œdoveri”.
Il testo non avrebbe mai visto la luce senza l’aiuto e l’impronta drammaturgica di Walter Prete, abile nell’ascoltare e abile nel cucire parole di senso in un cosΓ¬ ampio spettro di sensi.
Auguro a questi sette ragazzi che si diplomano oggi di trovare la loro strada senza bisogno di Prospero. Auguro a Prospero di essere felice, finalmente. Padri e figli liberi dai ruoli, fuori da quell’ β€œisola” dorata che tale appare solo nell’illusione forzata di esserlo”.

Serena Sinigaglia